Ecco perché l’approccio multitasking non funziona!

multitasking

Il multitasking è un’enorme fregatura. Ecco l’ho detto!

Lo penso ogni volta che mi trovo davanti ad un cliente che, nel bel mezzo di una conversazione legge un’e-mail appena arrivata oppure scrive ad un collaboratore. Lo penso ogni volta che un mio collega scrive un’e-mail, risponde al telefono e nel frattempo dialoga con me, salvo poi cadere dal pero e chiedermi “Stavamo dicendo?

Il termine multitasking è preso in prestito dal mondo dell’informatica, e riguarda la capacità dei computer di aprire contemporaneamente diversi processi gestendoli in modo efficace. Per molto tempo, questa caratteristica è stata inquadrata perfetta anche per le persone: la capacità di effettuare diverse attività allo stesso tempo era vista come sintomo di versatilità e flessibilità mentale. Pian piano il fenomeno sta mostrando la sua vera natura.

In realtà noi non siamo dei computer: non siamo in grado di aprire tante cartelle e mantenere alta l’attenzione. Direi che siamo più come uno stomaco, sì uno stomaco. Perchè? Perchè all’inizio del pasto è ben propenso a immagazzinare il cibo, via via si sente più sazio fino a non poter accettare nemmeno un ulteriore boccone e se ci sforziamo di mangiare lo sottoponiamo a stress e malessere.

Con questo articolo voglio spezzare una lancia a favore di coloro che si dedicano ad un’unica attività, la portano a termine e poi passano alla successiva. Voglio tranquillizzarvi: il multitasking non funziona!

I pericoli e le conseguenze del multitasking

Questo concetto è figlio dei nostri tempi: della frenesia e dell’urgenza con cui conduciamo la nostra vita, soprattutto quella lavorativa. Il dinamismo professionale, la velocità d’azione e la flessibilità tanto richiesti in questo periodo storico, contrariamente a ciò che si pensa, non si sposano bene con il multitasking, anzi!

L’idea per questo articolo mi è stata data da una recente ricerca dell’Università di New York, che ha individuato la regione del cervello che si mette in moto quando svolgiamo cose contemporaneamente. Si tratta del talamo, la regione in cui vengono immagazzinate le informazioni e dove, allo stesso tempo, vengono filtrate quelle non inerenti a ciò che si sta svolgendo. Questo dimostra che apparentemente possiamo fare tante attività, ma il realtà il nostro cervello si dedica intensamente solo ad una per volta. Non solo, il multitasking favorisce anche un abbassamento della concentrazione e dispersione dell’energia necessaria per portare a termine il lavoro in essere. Nella ricerca si mette in chiaro che, facendo più cose contemporaneamente, si possono perdere fino a 10 punti del Q.I. e quindi il risultato finale sarà meno brillante.

Quindi è vero che con il multitasking si lavora di più, ma senza dubbio si produce molto meno.

Con il multitasking aumenta lo stress

E questo l’ho potuto notare anche sulla mia pelle. E per confermare questa mia sensazione sono andata a cercare delle ricerche specifiche, scoprendo che già nel 2013 la Michigan State University aveva trovato che effettuare più compiti nello stesso momento causa un aumento incontrollato di adrenalina che comporta l’incremento di livelli di ansia, che a loro volta portano a nervosismo e atteggiamenti aggressivi. Allo stesso tempo, abbiamo l’illusione di poter fare tutto e quindi questo genera la produzione di dopamina che ci rende soddisfatti e orgogliosi di ciò che facciamo, perciò tendiamo ad assumere il multitasking come comportamento abituale anche se questo si rivela senz’altro negativo sia per il fisico che per la produttività.

Infine, lavorare in modo frenetico provoca l’esaurimento di glucosio ossigenato, ovvero la sostanza che permette alla mente di rimanere focalizzata a lungo su un compito. Il risultato? Ci sentiamo più stanchi e spossato anche dopo poche ore di lavoro, e soprattutto con la sensazione di non aver concluso nulla.

In base alle ricerche che ho raccolto sono sempre più convinta che il multitasking sia una grande, enorme illusione del nostro tempo. Dovremmo invece iniziare a rendere produttiva la giornata con una attenta pianificazione delle attività da svolgere. Questo ci consentirebbe di risparmiare tempo e lavorare in modo spedito, senza interruzioni nè distrazioni, tranne una pausa caffè o un po’ di musica di accompagnamento per rendere la giornata più piacevole e creativa!

 

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Viviana Rilla

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